-Differenze tra  FOTOCAMERE

1° distinzione

– analogiche (uso pellicola fotosensibile)

– digitali (sensore e produzione file digitale)

2° distinzione

compatte

(buona risoluzione, piccole dimesioni, obiettivo non intercambiabile spesso con possibilità di zoomare)

– reflex

(ottima risoluzione, grandi dimesioni, obiettivo intercambiabile, mirino penta prisma, lo specchio si alza al click e la luce imprime il sensore)

– mirrorless

(ottima risoluzione,  medie dimesioni, obiettivo intercambiabile, mirino senza specchi e la luce imprime il sensore)

– bridge

(buona risoluzione,  medie dimensioni, obiettivo fisso ma con zoom, mirino senza specchi e la luce imprime il sensore)

medio formato (hasselbalad)

alta definizione, per uso professionale dimensione pellicola/sensore maggiore rispetto allo standard (35 mm  44x33mm)

 – banco ottico

altissima definizione, per uso professionale dimensione pellicola/sensore molto grande

10×12 cm, 13×18, 20×25 o superior

dimesione formato 

le fotocamere standard vengono definite 35 mm perchè è la misura dell’altezza della pellicola (anche per le pellicole cinematografiche) il formato su cui si imprime l’immagine è 36 x 24 mm

 

Macchina reflex lo specchio si alza per una frazione di secondo e imprime il sensore. 

CORPO MACCHINA 

– mirino per vedere lo scatto

– otturatore per schermare la luce 

– sensore / pellicola dove verrà impressa l’immagine

-specchio (per reflex) per vedere immagine nel mirino

OBIETTIVO

– lenti per stabilire la grandezza dell’immagine

– diaframma per aumentare o diminuire la quantità di luce

Scattare una foto significa, grosso modo, catturare la luce che proviene dalla scena che stiamo inquadrando.

La misura della quantità di luce che colpisce il sensore è detta esposizione.

IL DIAFRAMMA

determina la quantità di luce che arriva al sensore della fotocamera quando scatti.

Fisicamente, è un meccanismo formato da lamelle che si sovrappongono a circoscrivere un foro, di cui può essere regolata l’ampiezza.

Attenzione: questo foro si controlla attraverso il corpo macchina, ma si trova all’interno dell’obiettivo. 

L’apertura del diaframma viene misura in valori numerici “f”, e viene indicato il

rapporto tra lunghezza focale  apertura.

Maggiore è questo numero, minore sarà l’apertura e viceversa.

La maggior parte delle fotocamere parte con aperture da f/2,8 oppure f/4.

In slang il diaframma viene anche definito “APERTURA”

 

PROFONDITA’ DI CAMPO

La profondità di campo di una fotografia è tutto lo spazio che il nostro occhio percepisce come nitido

Il punto focale nelle fotocamere è solo un punto, mentre il nostro occhio è in grado di percepire come nitida anche una zona più o meno grande di fronte e dietro di lui.

L’ampiezza di questa zona nitida è dunque la profondità di campo della nostra fotografia.

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ISO

ISO è uno degli elementi che determinano la quantità di luce catturata dal sensore/pellicola di una macchina fotografica digitale.

Più precisamente, nella fotografia digitale, l’ISO indica la sensibilità del sensore alla luce.

Più alto è il valore dell’ISO, più elevata è la sensibilità alla luce.

Nella fotografia analogica per cambiare ISO era necessario cambiare pellicola. Oggi basta premere un paio di pulsanti.

Il minimo valore di ISO possibile al giorno d’oggi è 50 e la scala dell’ISO è la seguente:

50  100  200  400 800 1600 3200 6400 12800.

 

 

Qual è la più importante utilità dell’ISO?

Le situazioni in cui avremo più bisogno di agire sull’ISO sono quelle in cui la luce disponibile è scarsa.

Pensiamo, ad esempio, agli ambienti chiusi o alle foto serali all’aperto.

Le variabili per una buona esposizione possono essere

  • alzare il tempo di esposizione, rischiando di ottenere una foto mossa o scie dagli oggetti in movimento,

oppure

  • aumentare l’apertura del diaframma, riducendo la profondità di campo, che potrebbe non portarci al risultato che vogliamo.

Per evitare queste due soluzioni possiamo quindi alzare l’ISO, fino a che i valori di apertura e tempo di esposizione sono simili a quelli che desideriamo.

Ma allora, è sempre possibile ovviare ad una scarsa illuminazione sparando al massimo l’ISO?

ISO e rumore

Purtroppo aumentare l’ISO e quindi la sensibilità alla luce del sensore, amplifica il segnale ricevuto dal sensore, quindi anche il rumore (sgranatura) che in esso è presente normalmente.

Perciò foto con valori di ISO alti possono presentare alti livelli di rumore.

TEMPO DI SCATTO

In fotografia, il tempo di scatto, il tempo di posa o il tempo d’esposizione è l’intervallo di tempo durante il quale l’otturatore della macchina fotografica rimane aperto per lasciar passare la luce al momento dello scatto.

Il tempo di esposizione si misura in secondi o in frazioni di secondo (ad esempio 4’’ o 1/125 s).

Il tempo ideale per le foto non mosse è 1/60 sec.

foto six tempo 1/80.                 foto dx tempo 1/800

TRIANGOLO DELL’ESPOSIZIONE

siteticamente sono rappresentate le variabili che concorrono per uno scatto

ESERCIZIO

Indica le variabili d’esposizione che sono state utilizzate per  queste fotografie.

C

D

G

E

F

H

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