Comunque ci si sforzi,
non si può non comunicare.
L’attività o l’inattività,
le parole o il silenzio
hanno tutti valore
di messaggio:
influenzano gli altri
e gli altri,
a loro volta,
non possono
non rispondere
a queste
comunicazioni
e in tal modo
comunicano
anche loro.

Pragmatics of Human Communication 1967
Paul Watzalwich

La moderna Cappuccetto Rosso,

allevata a suon di pubblicità,

non ha nulla in contrario a

lasciarsi mangiare dal lupo.

Marshall Mcluhan.

La comunicazione visiva è la trasmissione di un messaggio tramite un’immagine, che rappresenta in maniera metaforica la realtà, un prodotto, un’azienda.

La comunicazione per immagini permette di raggiungere il massimo effetto comunicativo nel più breve tempo possibile, grazie al suo forte potere di richiamo, alla sua spesso immediata comprensibilità e alla facilità di memorizzazione.

Può avvenire attraverso diversi strumenti quali la grafica, la pittura, la scrittura, i video e il web o altri forme mediatiche.

La comunicazione visiva per essere esaustiva ed efficace si avvale dei segni: elementi che significano qualcos’altro rispetto al fenomeno stesso (semiotica).

Nella comunicazione visiva si consideri la presenza di almeno due soggetti interessati all’attività.

L’ emittente, propone un’opera che contiene un messaggio che assume diverse caratteristiche;

il ricevente potrà comprendere in maniera più o meno completa il significato del messaggio proposto dall’emittente.

Come per tutti i tipi di comunicazione, anche per la comunicazione visiva si considerano fondamentali questi elementi:

Emittente: la persona che emette il messaggio

Ricevente: colui che riceve il messaggio emanato dall’emittente

Messaggio: corpo della comunicazione

Referente: scopo ed argomento della comunicazione

Codice: insieme delle regole utilizzate per comunicare

Canale: strumento della comunicazione

 

Schema comunicazione Jakobson

%

ricordo delle informazioni percepite con l' UDITO

%

ricordo delle informazioni percepite con la VISTA

%

ricordo delle informazioni percepite con la LETTURA

%

della comunicazione è non verbale

L’immaginario collettivo

è un insieme di simboli e

concetti presenti nella memoria e

nell’immaginazione di individui

di una certa comunità,

creando così una

memoria collettiva.

L’immaginario collettivo è un insieme di simboli e concetti presenti nella memoria e nell’immaginazione di una molteplicità di individui parte di una certa comunità, e che dà forma alla memoria collettiva.

Si possono conoscere gli ideali di una nazione attraverso la sua pubblicità.

Norman Douglas, Vento del Sud, 1917

Above the line (ATL)

(sopra la linea)

in pubblicità è un termine tecnico impiegato e si usa per indicare tutte le attività di comunicazione che sfruttano i media classici, ovvero:

  • Radio
  • Televisione
  • Cinema
  • Stampa (giornali e periodici)
  • Affissioni (manifesti e poster)
  • Internet 
  • Servizi di rete sociale

 

Below the line (BTL)

(sotto la linea)

è un termine tecnico impiegato in pubblicità e nel marketing per indicare tutte le attività di comunicazione che riguardano un gruppo di utenti.

Alcune delle attività di comunicazione BTL sono:

  • Social network
  • New Media
  • Sponsorizzazione eventi.
  • Relazioni pubbliche.
  • Direct marketing.
  • Promozioni.
  • Passaparola.

Campagna pubblicitaria: insieme coordinato di annunci pubblicitari sostenuti da una comune idea creativa, veicolati a pagamento su uno o più mezzi di comunicazione.

Il processo di realizzazione di una campagna pubblicitaria ha inizio con l’incontro tra il gruppo marketing dell’impresa e il gruppo dirigente e account dell’agenzia di comunicazione. Da tale incontro, conosciuto come riunione di briefing, tipicamente scaturisce un documento di briefing (redatto dal gruppo account) che contiene indicazioni riguardanti gli obiettivi della campagna, il budget, il target, il timing, ecc. (vedi brief).

L’agenzia creativa ha il compito di elaborare la strategia di comunicazione (v. copy strategy), sulla base del brief, il centro media si occupa della pianificazione della campagna pubblicitaria sui mezzi di comunicazione (media planning).

Brand loyalty: preferenza abituale accordata dal consumatore a una marca specifica. Descrive il comportamento di chi acquista, nell’ambito di una data categoria di prodotti o servizi, esclusivamente o quasi una certa marca.

Brand equity (nel marketing) rappresenta il valore di un marchio, la sua astrazione, ciò che fa pensare, provare e credere alle persone nella azienda/ brand 

Brand awareness: identifica il grado di conoscenza della marca da parte del pubblico. Si esprime con la percentuale di consumatori appartenenti al target group che ricorda la marca senza bisogno di uno stimolo verbale o visivo (ricordo spontaneo) o che la riconosce dopo essere stata sottoposta a uno stimolo (ricordo aiutato).

Il Marketing esperienziale è un processo che consente ai brand di entrare in contatto con i clienti attraverso esperienze, come pop-up store ed eventi virtuali. Tali esperienze si svolgono spesso in presenza e includono componenti digitali, permettendo ai brand di creare momenti unici e memorabili.

Il marketing esperienziale è noto sotto vari nomi nel settore del marketing, ad esempio XM, marketing di coinvolgimento o marketing sul campo. 

Il Marketing emozionale è una strategia di marketing che sfrutta le emozioni per creare un’esperienza cliente memorabile e anticipare i bisogni inconsci delle persone, cercando di suscitare una specifica risposta, azione o sensazione.

Il Marketing emozionale è una strategia di marketing che sfrutta le emozioni per creare un’esperienza cliente memorabile e anticipare i bisogni inconsci delle persone, cercando di suscitare una specifica risposta, azione o sensazione.

Il Marketing non convenzionale (Guerilla)

Il marketing  nasce per definizione nel 2004 ed è quell’insieme di strategie promozionali che sfruttano metodi di comunicazione innovativi e alternativi, lontani dagli strumenti tradizionali.

Il Direct Marketing 

Il direct marketing (marketing diretto) è una forma di pubblicità che comporta la consegna di un messaggio immediato e personale a un gruppo di potenziali clienti o clienti. Il direct marketing può essere effettuato attraverso numerosi canali, sia digitali che non digitali. Questi includono:

  • Email
  • Telefonate
  • Coupon
  • Opuscoli e cataloghi
  • Messaggi SMS
  • Postalizzazione (recapito tramite posta tradizionale)
  • News Letter

EMITTENTE: REDBULL (azienda leader nelle bevende energizzanti, cultura aziendale legata ad eventi sportivi off limits, spettacolari)

CANALE / MEDIA / MASS MEDIA: TUTA SPONSORIZZATA/ MONDOVISIONE / SOCIAL MEDIA

CONTESTO / AMBIENTAZIONE: IPERSPAZIO / SUPER UOMO / EVENTO MEMORABILE

REFERENTE: BRAND RED BULL

CODICE: VISIVO , VIDEO

RICEVENTE: MONDO / CHI HA BISOGNO DI ENERGIA STRAORDINARIA / CHI SI ENTUSIASMA PER LE SUPER PRESTAZIONI DELL’UOMO

Pagina pubblicitaria anni 60/70

EMITTENTE: BP Benzina 

CANALE / MEDIA / MASS MEDIA:

CONTESTO / AMBIENTAZIONE:

REFERENTE: 

CODICE: 

RICEVENTE: 

EMITTENTE: Q8 Benzina

CANALE / MEDIA / MASS MEDIA:

CONTESTO / AMBIENTAZIONE:

REFERENTE:

CODICE:

RICEVENTE:

ESERCIZIO 1 – COMUNICAZIONE / MEDIA

BRAND: RISTORANTE “POSTO DI CONVERSAZIONE” – Ottimo ristorante molto accogliente e serate dedicate a menù speciali regionali, innovativo nel suo genere. A Milano via Santa Marta

 

OBIETTIVO: aumentare la clientela, far conoscere il locale anche ai più giovani dai 20 ai 30 anni

 

TARGET:

clienti abituali età 30/60 uomini e donne

fascia medio-alta

amanti di Milano e delle vie storiche

ESERCIZIO 2 – COMUNICAZIONE / MEDIA

BRAND: CHICCO – accessori per l’infanzia e il prenatal. Azienda molto conosciuta con un Brand Reputation ottimo.

OBIETTIVO: far conoscere il nuovo seggiolino per auto innovativo per bambini da 0 a 6 anni.

Target: Donne 25/40

fascia medio reditto, neo mamme

1° figlio

6 + 1 =

IKEA

 

Il sottile humor svedese, geolocalizzato

  •  

TAFFO FUNERALS

 

Real Time Marketing dissacrante

  • hanno poche possibilità di fare un marketing normale,
  • sono stati i primi a farlo con successo (e chiunque tenti di copiarli risulterebbe inevitabilmente la brutta copia),
  • sono oggettivamente bravissimi a farlo (e la qualità dell’esecuzione non è MAI un dettaglio)
  • hanno utilizzato in modo massiccio i canali social aprendo la comunicazione a chi avrebbe accettato questo tipo di humor 

Agenzie pubblicitarie

JACLEROI – Parma https://www.jacleroi.com/portfolio/

I canali per trasmette il messaggio possono essere:

 

MASS MEDIA

L’espressione mass media contiene il termine di origine latina media (al singolare medium) che significa mezzo/strumento.

L’espressione si è diffusa in ambito anglosassone e poi internazionalmente. In italiano è traducibile con comunicazione di massa.    

I Mass media comprendono:

giornali,

riviste,

cinema,

radio,

televisione

si servono di linguaggi facilmente comprensibili a qualsiasi livello culturale

– comunicazione definita  one-to -many (da uno a molti)

– senza scambi di interazione

– unidirezionale

– verticale

Il target non ha un profilo dettagliato con zero dati sensibili

NEW MEDIA

I nuovi media, chiamati anche new media, sono tutti i mezzi di comunicazione sviluppati con l’ausilio dell’informatica.

i new media comprendono:

siti

chat

canali social

podcast

e tutte le forme di media digitale

le peculiarità dei new media:

La velocità;

La multimedialità;

L’ipertestualità;

L’assenza di limiti spazio-temporali;

L’interattività, ossia l’elevata partecipazione dell’utente, che può sia interagire con altri utenti, sia con coloro che producono le informazioni.

Nasce una comunicazione collettiva,

– comunicazione definita: many-to-many (molti a molti),

– alta interazione

 

 Profilo molto dettagliato del TARGET abbiamo molti dati sensibili

Comunicazione e mass-media

È opinione di alcuni storici che senza i giornali né la rivoluzione francese né quella americana avrebbero avuto luogo. Infatti nel XVIII secolo entrarono in uso due concetti: quello di “opinione pubblica” e quello di “propaganda”, che andarono crescendo e assestandosi all’interno della comunicazione pubblica fino alla prima guerra mondiale, quando non era segreto, ma aveva comunque il suo effetto, che ogni governo avesse un proprio ufficio di propaganda bellica.

La manipolazione dell’opinione pubblica diventò dunque un’attività scientifica e vennero create varie teorie della comunicazione applicate a quella che venne definita la “psicologia di massa”.

Con la seconda metà del XX secolo, l’avvento della televisione e lo sviluppo della sociologia applicata ai mass media, le teorie della comunicazione di massa andarono sviluppandosi ulteriormente. Contributi decisivi vennero dati da Harold Innis, Walter J. Ong, Vance Packard, Marshall McLuhan, Erving Goffman, Noam Chomsky, e più recentemente Joshua Meyrowitz e Philippe Breton.

In particolare la televisione venne accusata di essere uno strumento di perdita di controllo sociale da parte di altre istituzioni come la scuola, i partiti politici e le chiese. Filosofi come Karl Popper e politologi come Giovanni Sartori si trovarono d’accordo nel condannare la degenerazione culturale che passa in televisione, ritenuto uno strumento pericoloso di consenso artificiale e omologazione.

Solo con il nuovo millennio e i canali tematici delle televisioni non più di monopolio, come pure con l’accesso globale con internet, si è spostata l’attenzione dal “pericolo” televisivo all’eccesso di disponibilità da parte di maggiori fonti d’informazioni non sempre verificabili.

 

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