ROTATIVA

Con il termine stampa rotativa si indica una tecnica di stampa in cui è utilizzato un macchinario che permette la stampa fronte retro in maniera simultanea ed è in grado di restituire al termine del suo processo produttivo un prodotto finito già pronto per la consegna al cliente.

 

OFFSET

La stampa offset è un processo di stampa su rulli del tipo indiretto, cioè l’immagine non è trasferita direttamente dalla lastra alla carta ma attraverso un complesso sistema di rulli, il che permette stampe ad alta definizione e su supporti aventi superficie irregolare.

SERIGRAFIA

La serigrafia o stampa serigrafica è una tecnica di stampa  che oggi utilizza come matrice un tessuto di poliestere, un tessuto di acciaio o un tessuto in nylon teso su un telaio.

Si basa su un processo di impermeabilizzazione di  delimitate aree del tessuto di stampa, in modo da consentire il trasferimento dell’inchiosto sulla base da stampare.

 LITOGRAFIA

La litografia  è una tecnica di stampa chimico-fisica delle immagini. Il procedimento è basato sull’utilizzo di una matrice piana: le parti stampanti e non stampanti sono poste sullo stesso piano. Per litografia si intende anche la riproduzione ottenuta con tale procedimento.
Inizialmente chiamata “stampa chimica su pietra”, assunse ben presto la denominazione di “arte litografica” o, più semplicemente, di litografia.

1969

La stampa digitale nasce nel 1969 a opera dell’azienda Xerox che produceva stampanti e fotocopiatrici. Il vero boom si ottenne però negli anni ’80, grazie al lancio della stampante Laserjet HP le cui stampe in bianco e nero vennero utilizzate nella maggior parte degli uffici del tempo.

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STAMPA DIGITALE

La stampa digitale si riferisce alla capacità di stampare senza lastre o altri processi di lavorazione. La forma da stampare viene generata attraverso processi elettronici (file digitale) e impressa direttamente sul supporto da stampare. (non occorrono le lastre come per la stampa offset)

Per questo si tratta della tecnica migliore per tutti i progetti che richiedono tirature di pochissime copie, o persino prodotti personalizzati.

All’interno di questa macro-categoria si distinguono due tipologie di tecnica di stampa digitale, in base al tipo di inchiostro che viene utilizzato:

Stampa digitale a toner

si basa sull’utilizzo di un inchiostro in polvere. Questa polvere viene attratta da rulli elettrostatici o dal raggio laser, e quindi si deposita sulla carta, o su altre superfici (tessuto, pvc, plexiglass, per fare qualche esempio). A questo punto il toner viene fissato con un trattamento termico.

Stampa digitale a getto d’inchiostro

utilizza inchiostro liquido, che viene rilasciato da una testina che si muove sulla superficie da stampare.

Le macchine a getto d’inchiostro sono piuttosto rumorose e soprattutto lente, caratteristica che rende questa tipologia di stampa piuttosto costosa.

I risultati però, soprattutto se parliamo di stampanti industriali, sono di qualità molto alta ed è possibile realizzare con il getto d’inchiostro prodotti di grandissime dimensioni, cosa impossibile da ottenere con altre tecniche di stampa.

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Stampa letterpress (a secco / rilievo)

Questa tecnica ancora oggi è in tutto e per tutto simile alla stampa a caratteri mobili introdotta da Gutenberg a metà del Quattrocento, quella che ha dato origine al moderno concetto di font.

Si tratta quindi di una matrice piana a rilievo: questo rilievo può essere ottenuto proprio inserendo su di un supporto dei blocchetti di metallo che riportano forme, per lo più lettere, in rilievo. Oppure, oggi, i cliché, cioè le matrici, in metallo zincato o fotopolimeri, possono essere incisi per ottenere il rilievo positivo della grafica da stampare.

La matrice viene inchiostrata e su di essa la macchina preme il foglio che deve essere stampato.

Stampa in tampografia: come funziona

La tecnica di stampa tampografica avviene proprio attraverso un tampone, solitamente in silicone, con cui una pellicola di inchiostro indelebile viene trasferita da una piastra in acciaio o fotopolimero sulla superficie scelta, ad esempio quella delle matite personalizzate. Essendo il tampone di silicone molto morbido, si può dunque adattare a superfici dalle molteplici forme.

Rispetto alla serigrafia, inoltre, questa tecnica consente di stampare con una definizione migliore, garantendo anche la riproduzione più nitida anche di tratti sottili. Tramite la stampa a tampone si possono ottenere grafiche in quadricromia simili a quelle che si ottengono con il processo litrografico.

In definitiva, la tampografia può essere considerato un processo ibrido di metodi utilizzati dalla serigrafia e della rotocalco, anche se in un primo momento, questa tecnica tipografica era molto più simile alla fotoincisione. Con l’evolversi della tecnologia, ovviamente, sono poi cambiati materiali e tecniche, anche se il principio che sta alla base della stampa è rimasto sostanzialmente lo stesso.

Rappresentazione di un flusso di lavoro per la pre-stampa offset

Per flussogramma operativo si intende un diagramma o schema che mostra una successione di operazioni, che possono essere delle fasi di lavoro (ed eventualmente le attrezzature utilizzate per svolgere le stesse) con le relative materie primesemilavorati e prodotti finiti che entrano in gioco in un processo produttivo.

le SEGNATURE

Cosa sono i retini per la stampa?

Nella stampa i colori non si mescolano fisicamente, basta osservare la fotografia di un giornale, oppure una rivista con una lente di ingrandimento, per accorgersi che l’immagine è composta da innumerevoli punti di colore di diverso diametro che si sovrappongono parzialmente.

Sono piccoli nelle parti chiare e più grandi e rinforzati da altri punti neri nelle parti scure.

La tecnologia che permette la corretta posizione di questi punti è quella dei retini di stampa. Ciascun velo di punti colorati che forma un’immagine è denominato “retino”. In prestampa le immagini vengono scomposte nei colori primari di quadricromia attraverso la cosiddetta “retinatura”.

Per ogni colore si crea un apposito retino, formato da punti che possiedono un diametro variabile a seconda dell’intensità del colore.
Per evitare errori e mantenere la massima fedeltà alle tonalità originarie, i retini devono essere incrociati sulla pagina con differenti inclinazioni.

I punti sono di dimensioni e frequenza variabile, più i punti sono piccoli e ravvicinati, maggiore è la definizione dell’immagine.

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Cosa è il RIP software per la stampa digitale grande formato?

Il RIP software per la stampa digitale di grande formato (detto anche RIP di stampa) è il software a cui è demandata la preparazione ottimale di qualsiasi file prima della produzione: ovvero la stampa, la finitura e la nobilitazione del prodotto.

Il significato di RIP è nell’acronimo inglese di Raster Image Processor (o Processore di Immagini Raster) ed è uno dei componenti fondamentali di un sistema di stampa e in particolare per la stampa digitale di grande formato.

Il compito del software RIP stampa (o print RIP software) è quello di trasformare file standard (cioè non legati alle specifiche della macchina da stampa) prima di essere inviato alla stampante sotto forma di mappa di bit (o bitmap – il Raster di cui sopra) e, proprio come il nome suggerisce, guidare sulla base di questa mappa, la stampa.

In altre parole: il software RIP di stampa riceve o preleva un file standard e lo traduce in un’immagine generica sotto forma di un linguaggio comprensibile alla stampante.

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