Scattare una foto significa, catturare la luce che proviene dalla scena che stiamo inquadrando.

La misura della quantità di luce che colpisce il sensore è detta esposizione.

TRIANGOLO DELL’ESPOSIZIONE

siteticamente sono rappresentate le variabili che concorrono per uno scatto

IL DIAFRAMMA

determina la quantità di luce che arriva al sensore della fotocamera quando scatti.

Fisicamente, è un meccanismo formato da lamelle che si sovrappongono a circoscrivere un foro, di cui può essere regolata l’ampiezza.

Attenzione: questo foro si controlla attraverso il corpo macchina, ma si trova all’interno dell’obiettivo. 

L’apertura del diaframma viene misura in valori numerici “f”, e viene indicato il

rapporto tra lunghezza focale  apertura.

Maggiore è questo numero, minore sarà l’apertura e viceversa.

La maggior parte delle fotocamere parte con aperture da f/2,8 oppure f/4.

In slang il diaframma viene anche definito “APERTURA”

 

PROFONDITA’ DI CAMPO

La profondità di campo di una fotografia è tutto lo spazio che il nostro occhio percepisce come nitido

Il punto focale nelle fotocamere è solo un punto, mentre il nostro occhio è in grado di percepire come nitida anche una zona più o meno grande di fronte e dietro di lui.

L’ampiezza di questa zona nitida è dunque la profondità di campo della nostra fotografia.

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TEMPO DI SCATTO

In fotografia, il tempo di scatto, il tempo di posa o il tempo d’esposizione è l’intervallo di tempo durante il quale l’otturatore della macchina fotografica rimane aperto per lasciar passare la luce al momento dello scatto.

Il tempo di esposizione si misura in secondi o in frazioni di secondo (ad esempio 4’’ o 1/125 s).

Il tempo ideale per le foto non mosse è 1/60 sec.

foto six tempo 1/80.                 foto dx tempo 1/800

ISO

ISO è uno degli elementi che determinano la quantità di luce catturata dal sensore/pellicola di una macchina fotografica digitale.

Più precisamente, nella fotografia digitale, l’ISO indica la sensibilità del sensore alla luce.

Più alto è il valore dell’ISO, più elevata è la sensibilità alla luce.

Nella fotografia analogica per cambiare ISO era necessario cambiare pellicola. Oggi basta premere un paio di pulsanti.

Il minimo valore di ISO possibile al giorno d’oggi è 50 e la scala dell’ISO è la seguente:

50  100  200  400 800 1600 3200 6400 12800.

 

 

Qual è la più importante utilità dell’ISO?

Le situazioni in cui avremo più bisogno di agire sull’ISO sono quelle in cui la luce disponibile è scarsa.

Pensiamo, ad esempio, agli ambienti chiusi o alle foto serali all’aperto.

Le variabili per una buona esposizione possono essere

  • alzare il tempo di esposizione, rischiando di ottenere una foto mossa o scie dagli oggetti in movimento,

oppure

  • aumentare l’apertura del diaframma, riducendo la profondità di campo, che potrebbe non portarci al risultato che vogliamo.

Per evitare queste due soluzioni possiamo quindi alzare l’ISO, fino a che i valori di apertura e tempo di esposizione sono simili a quelli che desideriamo.

Ma allora, è sempre possibile ovviare ad una scarsa illuminazione sparando al massimo l’ISO?

ISO e rumore

Purtroppo aumentare l’ISO e quindi la sensibilità alla luce del sensore, amplifica il segnale ricevuto dal sensore, quindi anche il rumore (sgranatura) che in esso è presente normalmente.

Perciò foto con valori di ISO alti possono presentare alti livelli di rumore.

ESERCIZIO

Indica le variabili d’esposizione che sono state utilizzate per  queste fotografie.

C

D

G

E

F

H

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